La nostra storia nasce da un cuore buono: quello del nobile Giovanni Battista Leonardi.
Alla vista della povertà diffusa nel borgo di Trecate, delle tante bambine e giovani senza istruzione e senza futuro, dei malati senza cure, degli anziani senza assistenza, delle tante famiglie in difficoltà, il cuore del Leonardi comincia a battere forte di compassione.
Intuisce che a tanti bisogni non si può rispondere in modo saltuario o nei ritagli di tempo, e così inizia a pensare di fondare una congregazione di donne che a tempo pieno e con tutte le loro forze si facessero carico di tutte queste necessità.
Per dar vita concreta alla sua idea appoggia all’amico don Pietro De Luigi, arciprete di Trecate, che dopo la morte del nobile e grazie alla sua eredità, pone mano alla fondazione. A lui si deve l’impostazione spirituale della Congregazione, unica garanzia di perseveranza tra le tante difficoltà e fatiche della vita. È il 1733.

 


 

Qualche data
L’approvazione giuridica, mediante il Decreto di Fondazione dell’Istituto, viene concessa il giorno 11 giugno 1733 dal Cardinale Gilberto Borromeo, vescovo di Novara; il 25 giugno del medesimo anno furono approvate le prime costituzioni.
L’inizio effettivo della Congregazione si ha il 9 maggio 1734, quando si riuniscono in comunità le prime sette giovani sorelle.

 

Una grande prova
La piccola congregazione è colma di entusiasmo e ha profonde radici nella fede. Grazie al generoso lavoro delle sorelle riesce a resistere al tentativo di soppressione di Napoleone.
Nella seconda metà dell’800, tuttavia, a causa della “legge Siccardi” il monastero viene espropriato, con l’intento di far cessare l’esperienza di servizio per i più bisognosi. Ma è il fine non viene raggiunto. Le Sorelle riescono infatti con impegno e tenacia a riacquistare la propria casa, potendo tornare ad essere il punto di riferimento per tutto il paese. Si dimostrano in questo modo fedeli interpreti del motto di San Vincenzo: “Amate Dio, sorelle, amate Dio, ma a spese delle vostre braccia e con il sudore della fronte”.

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