24 settembre 2017 - Prima edizione

ricordando la Stracada...

8.00 del mattino suona la sveglia in una domenica di fine settembre. Vorrei girarmi dall’altra parte, ma questa volta ho un buon motivo per alzarmi dal letto. Oggi è il grande giorno: si terrà la 1° edizione della Stracada di san Vincenzo. Si tratta di una corsa benefica il cui ricavato andrà a favore della mensa dei poveri gestita dalle Sorelle Ministre della Carità di san Vincenzo attraverso la loro ONLUS “La Strada di Gerico”, di cui io sono una fiera volontaria. Mi vesto velocemente, mi preparo una colazione leggera e ancora un po’ assonnata mi dirigo al punto di ritrovo, dove mi aspetta Federico, un mio amico e anche lui volontario. E’ una bellissima giornata di sole e le strade sono ancora deserte, ma più mi avvicino a Largo Puccini più vedo tantissime famiglie e bambini che, tutti allegri con le loro scarpe da ginnastica, si recano ai desk di accoglienza per ritirare il kit della gara composto da una maglia verde fluo e da un pacco di riso. Con Federico ci mettiamo in coda, ritiriamo il nostro kit di benvenuto e ci uniamo alle persone che aspettano impazientemente l’inizio della corsa.
1.2.3…VIA! al segnale un’onda verde di persone di tutte le età iniziano a correre per il viale alberato; passiamo vicino all’ospedale in direzione Torrion Quartara; i percorsi possibili sono due: uno di tre km per i bambini e uno di 10 km per chi è più allenato. Devo ammettere che io e Federico optiamo per il giro più breve adducendo la scusa di non essere molto allenati e quindi al bivio ci troviamo ad essere i primi.. peccato che dopo pochi metri ci perdiamo, non vedendo più le indicazioni e iniziamo a vagare per la città allungando il percorso. A circa un km dalla fine rincontriamo un gruppetto di bambini di 6-7 anni, con la maglia verde più grande di loro, che, nonostante i tre km hanno ancora un sacco di energia; ci uniamo a loro e prendendo per mano chi arranca, ma non vuole mollare tagliamo il traguardo! All’arrivo ci aspettano le suore con la colazione per tutti e, affamati, dopo la fatica, ci fiondiamo su biscotti e thè. Pian piano tutti tagliano il traguardo e la festa diventa ancora più grande e bella. Vedere sui volti dei bambini la gioia di essere lì, tutti insieme, con le loro famiglie e i loro compagni di scuola, è un’immagine che non scorderò molto presto e anche io, nonostante mi sia dovuta svegliare presto e faticare un po’, ho trascorso una bellissima mattinata. Staserà quando andrò dalle suore per il mio turno alla mensa, sicuramente racconterò a tutti della bellissima esperienza di oggi e sarò fiera di me stessa per aver partecipato a questa corsa benefica il cui ricavato permetterà di continuare il nostro volontariato presso la mensa dei poveri e di aiutare molte famiglie e persone in difficoltà!

dicono di noi

Novara 10-10-2017
Era appena iniziata l’estate, i bambini erano in vacanza con mia moglie ed io stavo correndo di prima mattina con l’animo libero e senza pensieri, attorniato solo dalla natura e dal silenzio delle prime ore della giornata.
In queste occasioni i pensieri scorrono liberi e spesso si è illuminati da intuizioni che ci assalgono in modo spontaneo come vere e proprie soluzioni ai problemi che ci stanno a cuore o per rendere fattivi nostri reconditi desideri.
Sono suggerimenti dell’animo che bisogna saper identificare e coltivare affinché arricchiscano noi e chi ci circonda.
La corsa è una delle chiavi che li libera dalle zavorre della ragione.
Incontrai la mamma di un compagno di classe di mio figlio; nel salutarci scherzammo sulle nostre performance sia come genitori che come sportivi della domenica e ci lasciammo ognuno per la propria strada…
Fu in quel l’esatto istante che mi colpì, per la prima volta, l’idea di organizzare una gara della scuola per correre insieme agli amici con le mie stesse passioni; tutti radunati in una gara podistica che coinvolgesse papà, mamme e bambini, maestre e suore e amici e famigliari
lontani…
Dopo una doccia, una frugale colazione ed un’po di stretching andai in ospedale.
Ci vollero diversi mesi perché l’idea prendesse forma e sostanza; ne parlavo in modo informale e cercavo di percepire le sensazioni dell’interlocutore, finché durante un consiglio di Istituto, in occasione dell’informazione che venivano offerti oltre 100 pasti giornalieri ai poveri, più di 35.000 bocche sfamate ogni anno, sentii il dovere di proporre la mia idea che già aveva un nome e cognome ‘Stracada’.
A parere mio e di chi mi circondava mai fu più azzeccato il nome di una gara podistica, in quanto esprimeva concettualmente e verbalmente ciò che dava gioia ma costava fatica ed in più era un buon connubio con le fatiche caritatevoli del cammino del patrono della nostra scuola San
Vincenzo de Paoli.
Con un minimo di campanilismo, che ogni tanto mi pervade, mi piaceva esportare nella mia nuova città un termine ed una gara podistica che mi aveva colpito e segnato fin da ragazzino, in quanto a Biella è da diversi anni che si fa una camminata con questo nome.
In confidenza Vincenzo è anche uno dei miei tre nomi perciò mi sentivo di partire bene e con la benedizione del destino.
La sera prima di una giornata sportiva organizzata dalla scuola dei miei figli, restai esterefatto dalla bellezza del semplice disegno fatto dal mio Lorenzo sulla propria maglietta, appositamente commissionata da una maestra attenta e rigorosa che sa come far fare squadra ai i suoi allievi.
Quel corridore, così slanciato e scattante mi servì come ad una granata serve l’innesco per esplodere e da lì nacque il nostro fortunato logo bianco su sfondo blu: blu come il colore dell’abito della carità, bianco come la purezza del cuore dei bambini.
Un connubio di amicizia ed equilibrio nei rapporti scolastici e volontà di rispondere alla chiamata della solidarietà, ha fatto il resto.
Si possono riassumere in quattro punti i valori che ci hanno spinto ad organizzare un evento di tale portata e, col senno di poi, possiamo dire anche di tale successo mediatico e di partecipazione oltre che di valore raccolto in donazioni e iscrizioni.
Volevamo dare a tutti la possibilità di condividere una domenica di amicizia e gioia con parenti ed amici e compagni di scuola e colleghi e soprattutto di condivisione cristiana di solidarietà verso il prossimo.
Volevamo offrire un modo sano e piacevole a tutti coloro che avrebbero partecipato, di trascorrere del tempo facendo del bene a chi ha poco o niente. Desideravamo coinvolgere la cittadinanza in un evento modaiolo e salubre che potesse scuotere anche i cuori più duri a fare del bene confrontandosi non solo sui risultati sportivi ma anche sulla finalità certa delle nostre fatiche.
In ultimo desideravamo mostrare come la nostra scuola, seppur piccola, sapesse mettersi ancora una volta in discussione e dimostrare di essere presente nel tessuto sociale della città, aiutando non solo a crescere ed a pensare i piccoli alunni che la frequentano, ma anche le famiglie e la
cittadinanza che così, piacevolmente coinvolte, hanno saputo guardare oltre i confini donando di cuore per i meno abbienti.
Lo stesso assessore allo sport ha usato parole molto positive e convinte sia verso la serietà dell’iniziativa sportiva che verso la nostra scuola capace e determinata.
Allo stesso tempo i nostri partner e negozi del centro che ci hanno fattivamente sostenuto, hanno avuto modo di ricevere in cambio della loro solidarietà, tanti sorrisi felici e la certezza che qualcuno ancora oggi grazie a San Vincenzo ed alla sua stracada ha potuto e potrà mangiare e
vestirsi.

Il Presidente della Stracada di San Vincenzo, Michele Giana