In Filippine,India,Italia,Lituania,News,Perù,Sorelle Ministre

Consegnate le nuove Costituzioni

Come figli di Dio abbiamo un’unica e semplice regola: quella dell’Amore.

Amare è tutto quanto il nostro Signore ci chiede, è l’unica via su cui ci guida.

Ma nella nostra piccolezza anche un insegnamento così chiaro e trasparente necessita talvolta di essere sbriciolato in parole, in pensieri.

L’amore è talmente grande, nella sua semplicità, che noi non sappiamo comprenderlo tutto, non lo sappiamo vedere per intero, non riusciamo a viverlo fino in fondo.

Questo è lo scopo delle regole di tutte le congregazioni ed anche della nostra: tradurre in suggerimenti e norme quegli atteggiamenti che l’Amore già da solo comporta. 

Una parola sola basterebbe per dire il senso di tutte le Costituzioni, eppure di tutte le loro parole abbiamo bisogno, per realizzare assieme il sogno di Dio sulle nostre vite.

Riceviamo da Lui stesso, attraverso le nostre parole umane rinnovate, la parola che è un invito ad un’esistenza amante, gioiosa, generosa, retta.

Cristo ci renda capaci di realizzare quanto lo Spirito ha suggerito.

Sabato 3 novembre nel Monastero di Trecate, don Gianluigi Cerutti, vicario episcopale per la vita consacrata, ha presieduto la Celebrazione Eucaristica durante la quale Madre Marilena ha consegnato alle comunità di Italia e Lituania il testo rinnovato delle Costituzioni.
Il cuore immacolato di Maria, docile, puro, esercitato all’ascolto, ha guidato la liturgia. Don Gianluigi ha sottolineato il filo rosso che, nella storia, ci collega alle sorelle che ci hanno preceduto, e nel tempo, hanno tradotto nel loro quotidiano le parole scritte nelle Costituzioni: in ogni epoca è stato necessario discernere quale potesse essere la forma concreta di vita derivata dall’unica radice iniziale. Il gesto straordinario della consegna del testo rinnovato delle Costituzioni sarà ciò che guiderà il cammino ordinario, lì dove ciascuna sorella vive ed opera, nelle comunità e nell’apostolato. Proprio questo straordinario chiama in causa il cammino ordinario di fedeltà, missione e testimonianza di ogni giorno, con quell’amore che vorremmo fosse capace di guidare e colmare ogni momento. Nell’esortazione apostolica Gaudete et Exultate, papa Francesco cita il card. van Thuan, che indica come segreto della santità quello il colmare di amore ogni momento, ogni istante: il momento presente, l’oggi. Pur sembrando la cosa più ovvia, è quella che siamo più tentate a non prendere in considerazione, nell’attesa di un “momento migliore”. E’ un dono da chiedere quello di colmare di amore il momento presente, pur con le sue difficoltà: è qui e oggi che lavora lo Spirito Santo, è nel momento presente ci accompagna il Signore; l’amore, la linfa è quello delle origini, che ci porta al cuore del Vangelo, unica parola che è adesso, per noi, non per un passato, ma per un oggi che ci chiama in causa nella vocazione, nella missione. La traduzione nell’oggi può essere faticosa, ma è questo l’esercizio spirituale del discernimento, è chiedersi il significato della Parola per noi oggi, perché sia viva la freschezza delle origini.
Ogni consegna è in vista di una restituzione: ad ogni Traditio deve corrispondere una Redditio, nella quale ciò che conta è il vivere ciò che si è ricevuto. E’ così per tutti i battezzati, è esplicitato nei riti di Professione e di Ordinazione: c’è una consegna che vuole una restituzione, e questa prevede una fedeltà, è una storia che parla nel tempo. Questa è la risposta, la conferma, è la vita che parla: è quell’amore che torna. E’ nostra la responsabilità per il futuro: sarà segnato da ciò che noi viviamo oggi come redditio, restituzione di ciò che oggi riceviamo.

E’ Cristo stesso a consegnarci, attraverso le nostre parole umane rinnovate, la parola che è un invito ad un’esistenza amante, gioiosa, generosa, retta.
Ci affidiamo a Lui perché ci renda capaci di realizzare quanto lo Spirito ha suggerito.